Il termine “esoterico” è di derivazione greca, esoterikos, e compare per la prima volta negli scritti dell’autore Andronico da Rodi nel commento ad Aristotele. Sembra infatti che Aristotele desse lezioni aperte in un uditorio pubblico, chiamate “essoteriche”, e lezioni a studenti paganti, quindi private ed esclusive, dette “esoteriche”. La traduzione letterale di esoterikos è appunto “interno” e si riferisce ad un tipo di conoscenza che veniva trasmessa solo a pochi eletti, all’interno di stanze private, contrariamente alla conoscenza exoterica (o essoterica), letteralmente “esterna”, che era invece indirizzata a tutti, quindi pubblica. Nei tempi antichi il termine “esoterico” si riferiva dunque esclusivamente ad un insegnamento riservato ad una cerchia ristretta di discepoli appartenenti ad un gruppo o a una scuola. Ma è solo a partire dall’età moderna che l’esoterismo si sgancia da altre forme di conoscenza, come la filosofia e la scienza, per divenire un sistema autonomo di pensiero, proliferando negli ambienti colti europei e nord-americani: l’esoterismo è dunque un fenomeno prettamente occidentale; esiste anche in altre civiltà, ma con significati spesso molto diversi. In realtà, sul significato di “esoterismo”, i tanti studiosi dell’argomento (gli “esoterologi”) e i numerosi esoteristi o simpatizzanti, non sono giunti a un verdetto unanime. Non è né un genere specifico né un ambito preciso della cultura. È invece una “forma di pensiero” percorsa da tante correnti. Tali realtà esoteriche, però, possono essere definite solo in rapporto alla religione dominante, cioè in Occidente dal cristianesimo nelle sue diverse Chiese. Il termine “esoterismo” evoca normalmente l’idea di “segreto, nascosto o occulto”, di conoscenze riservate agli eletti e sconosciute alle masse; ma tale definizione è palesemente restrittiva rischiando di cadere in contraddizione perché molte delle pratiche esoteriche (fra tutte: la magia, l’alchimia e l’astrologia) sono tutt’altro che segrete e, oggi, vengono divulgate attraverso tutti gli organi di comunicazione. Spesso, infatti, il linguaggio esoterico è simbolico, complesso, arcano fino a divenire incomprensibile. Questo serve per comunicare tali verità solo a chi possiede la chiave per accedervi, per il profano rimarranno parole senza significato e vane immagine che non hanno un senso compiuto. Ogni persona capirà a secondo del suo grado di sapienza, sensibilità ed intuito. Gli studi esoterici sono in origine quelli sulla natura interna dell’uomo, che portano, attraverso l’introspezione, alla riscoperta di noi stessi, alla conoscenza della nostra “natura interna”, della Verità. Questa natura, per la simbologia di una frase cardine dell’esoterismo “come in basso così in alto“ scopre l’uomo, ma per analogia, rivela i segreti della natura, del mondo e dell’Universo. Passò poi a indicare, anche, una conoscenza appannaggio di un ristretto gruppo di iniziati, che detengono la facoltà di rivelarla a chi vogliono. Divenne quindi sinonimo di nascosto od occulto, ma anche proibito, quando scienze esoteriche come l’alchimia, la Magia, l’Astrologia dovettero essere praticate clandestinamente e rendersi occulte usando allegorie per sfuggire alla repressione della Chiesa cattolica e delle prime Chiese protestanti. In realtà l’Esoterismo, se inteso come percorso iniziatico che conduce verso la Trascendenza, è qualcosa di più autentico, una luminosa strada maestra cosparsa di simboli sacri e misteri da riportare alla luce, anche se viene rispettata la parte concreta e razionale della vita, è però per sua natura incapace di penetrare fino in fondo nel cuore profondo della Verità più alta, la Verità dello Spirito.
Esoterismo
Il termine “esoterico” è di derivazione greca, esoterikos, e compare per la prima volta negli scritti dell’autore Andronico da Rodi nel commento ad Aristotele. Sembra